La cava abbandonata |
Tra le montagne, venti chilometri a settentrione rispetto Arthon's Point, la cava di uranio giaceva ormai in disuso. Il proprietario Glaser Stone fu costretto a chiuderla per due principali ragioni: il prezzo dell'uranio, anche a seguito dell'incidente di Three Mile Island, nei primi anni ottanta subì un forte calo e secondariamente la scoperta di una falda acquifera sotterranea aveva reso i lavori ancora più difficoltosi. Nel 1996 il sito venne acquisito da US Mining con l'intento di sfruttarlo - per quanto possibile - come cava di materiale calcareo. L'attività si rivelò fallimentare a causa anche di problemi finanziari legati alla stessa società. Nel 2004 la Veridian acquisì tale società e con essa anche i diritti di sfruttamento del suolo.
I successivi anni mostrarono una tendenza al rialzo per il materiale fissile, rendendo nuovamente appetibile lo sfruttamento della cava; la gente di Arthon sembrò essere restia alla riapertura, finendo per intentare causa alla Veridian: gli attivisti addussero le cause più disparate, le quali comprendevano sia ragioni di carattere ambientale e storico sia religioso. La causa intentata nel Settembre del 2005 si è risolta a favore della Veridian il 16 Gennaio del 2011.
Andamento del prezzo dell'Uranio. Fonte: Wikipedia |
Il 9 Marzo 2011 la compagnia portò la prima «testa di ponte» consistente in una cinquantina di persone stipate in dodici container. Nonostante la legge avesse dato loro torto, una ventina di dimostranti si riunirono lungo l'unica strada giungente alla cava. Il dirigente dei lavori Blith Foremann sollecitò l'intervento «armato» della polizia municipale; la polizia mostrò una sospetta connivenza con i manifestati, infatti, furono necessarie parecchie sollecitazioni e - non ultima - una telefonata ai «piani alti» per ottenere l'intervento ed il successivo sgombero.
Il 10 Marzo alla stazione di polizia statale di Laramie giunse l'ordine di «sorvegliare la situazione ad Arthon» con la motivazione per la quale «si sospettavano possibili disordini di entità anche considerevole». Anche i manifestanti fecero la loro mossa rivolgendosi direttamente all'EPA (Ente Protezione Ambientale); l'EPA ingiunse alla Veridian di eseguire tutte le perizie del caso - compresa un'analisi delle acque che si sarebbero dovute dragare - suscitando l'ira di Foremann, il quale disse espressamente: «non capisco perché tutti siano tanto interessati in quattro sassi ed un po' d'acqua; capisco invece che il governo sembra fare quanto in suo potere per essere una spina nel fianco. Mancano solo quei figli di p*****a di Green Peace». Evidentemente il destino ha un suo modo di esaudire i desideri perché l'11 Marzo si sono presentati degli attivisti appartenenti al gruppo evocato da Foremann.
Tra l'11 e il 12 Marzo, il capotecnico Ryan Robbins ha approntato un recinzione comprendente tutta la zona di proprietà della Veridian e Foremann ha provveduto ad istituire dei turni di guardia per il campo base, onde prevenire eventuali tentativi di sabotaggio.
Come appare il campo base «Veridian» |