Wendigo: lo spirito malvagio della foresta.

Non esistono molte leggende nel Wyoming. Si rumoreggia degli avvistamenti del Jackalope, incrocio tra alce e coniglio; vengono narrate storie di fantasmi che infesterebbero uno degli hotel abbandonati - e introvabili - nella contea di Cheyenne; nelle tradizioni orali indiane, si favoleggia - sebbene con tanto di mummie ritrovate durante operazioni di trivellazione a Casper - del «piccolo popolo» che vivrebbe nelle valli meno frequentate del Wyoming. Tuttavia la leggenda più sentita e terrificante riguarda quella del Wendigo, la malvagità della natura fattasi uomo.


Conosciuto anche come Windigo, Weendigo, Windago, Windiga, Witiko, Wihtikow e altre varianti; esso è una creatura mitologica ricorrente nella cosmogonia dei gruppi di lingua Algonquian. Tratto da un racconto dei Piedineri:
«Si tratta di uno spirito maligno divoratore di uomini e del loro spirito. Possiede grandi artigli, corpo scheletrico ed emaciato, putrescente e le sue enormi zanne brillano nella luna piena perché sono tanto potenti da non poter essere contenute dalla bocca. È alto come due uomini e il suo corpo è coperto di pelliccia di bufalo. Nessuno può sfuggirgli perché esso consuma i suoi stessi piedi inseguendo la sua preda. Egli poi cambia i piedi come il ritorno della primavera segue l'inverno. Egli è ingannatore perché si nasconde tra gli uomini, capace di imitarli e capace di imitare gli animali. Durante la veglia del sole, egli mantiene pochi dei suoi poteri mentre di notte, quando la luna mostra i pallidi raggi argentei diventa insuperabile nella caccia. Trascina le sue prede umane nella tana per mangiarle vive. Il suo cuore è di ghiaccio e l'unico modo per scacciarlo è scioglierlo.»